venerdì 26 novembre 2010

Quando, e da chi, fu inventata la bussola?

Nell’antichità, di scienza e di tecnica (particolarmente elettricità e magnetismo) non si avevano
che poche nozioni ed anche piuttosto vaghe: si sapeva che, strofinando dell’ambra o del vetro, questi acquisivano la proprietà di attrarre dei fili di lana o cotone e dei pezzetti di carta, e che un certo minerale di ferro (un ossido detto magnetite) attirava automaticamente dei pezzetti di ferro. In particolare, delle proprietà della magnetite qualcosa i Greci cominciarono a scrivere 7/800 anni prima di Cristo, ma solo nel ‘600 dopo Cristo iniziarono alcuni studi sistematici su questi fenomeni, in particolare sul già noto comportamento rilevato sui frammenti di magnetite di disporsi in direzione nord-sud, se abbastanza liberi di orientarsi: è su questa base che fu inventata la bussola.
A questo proposito, salta subito alla mente il nome di Flavio Gioia, senza però che esista nessun dato certo. In effetti, il personaggio è realmente esistito (Amalfi, primi ‘300) ma l’attribuzione è priva di fondamento; l’unica cosa certa è che i primi in Europa ad usare la bussola furono amalfitani (in quanto abitanti di una famosa repubblica marinara), i quali a loro volta ne ebbero conoscenza dagli arabi. Ci si serviva di una primitiva versione costituita da una barretta magnetica (o magnetizzata) infissa su un pezzo di legno (addirittura sughero), fatto galleggiare su una bacinella contenente acqua, talché l’attrito dell’agobarretta era ridotto al minimo. Per quanto riguarda le prime ricerche sistematiche sul magnetismo, ci si deve riferire a William Gilbert (contemporaneo di Galileo e medico della Regina Elisabetta Iª), che aveva realizzato delle sfere di magnetite per studiare il loro campo magnetico mediante dei sottili aghi disposti attorno alla sfera e notando che ogni ago si disponeva lungo un cerchio passante per i due poli magnetici; egli comprese così che la Terra è un enorme sfera magnetizzata, con i poli magnetici posti in vicinanza dei poli geografici.
Dopo queste ricerche sul magnetismo, le primitive soluzioni che si servivano dei fenomeni magnetici per l’orientamento furono modificate e migliorate secondo criteri veramente scientifici e versioni ben più adeguate, permisero alla bussola di diventare uno strumento affidabile e prezioso sia per la normale navigazione sia per la scoperta di nuove terre.

3 commenti:

  1. da noi in sicilia sii dice ke la costruita un mazarese,al momento nn ricordo il nome,

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